sabato 15 novembre 2014

MOECHE FRITTE

MOECHE FRITTE

Martedì sera Marzia ha invitato parecchie persone per un aperitivo; di solito si dovrebbe bere un bicchiere in compagnia mentre si stuzzica lo stomaco con un’oliva, un crostino, qualche patatina.

Marzia no, oltre all’oliva, al crostino ha deciso che bisognava stuzzicare gli stomaci dimostratisi in seguito decisamente capienti, con verdura in pinzimonio, crostini al baccalà mantecato, crostini con salsa alle acciughe, capperi e peperoni, acciughe in frattona, proseguendo poi con un fritto di seppioline, che precedeva un fritto di gamberoni. A questo punto non ci si poteva fermare e dopo aver bevuto due bottiglie di prosecco Extra Dry D.O.C.G. di Valdobbiadene, La Vecchia Cantina dell’amico “Luigino Benotto”, la prima di dimensioni normali la seconda magnum, abbiamo fatto l’affondo: fritto di moeche, che si sarebbero sentite sole se non seguite da un fritto di calamari e da uno di canestrelli, il tutto annegato da una seconda bottiglia di magnum di prosecco e da una bottiglia di Kettmeir rosè, metodo classico dell’Alto Adige. 



Poi indecisi sul proseguo e soprattutto finito ogni tipo di pesce, molluschi o crostacei che siano stati siamo passati alla finocchiona con pane toscano portati da Nicola direttamente da Firenze, che sempre per i predetti problemi di solitudine sono stati degnamente accompagnati da due tipi di formaggio pecorino che avevano percorso la medesima tratta autostradale compiuta dalla finocchiona e dal pane toscano.

L’aperitivo lo definirei ben riuscito, però l’impianto stereo, seppur funzionante alla perfezione, non ha reso come volevamo, quindi abbiamo acquistato on line un Docker da 600W, per sentire un po’ più forte. Marzia per festeggiare ha intenzione di ripetere l’aperitivo, che per ovvi motivi dovrà essere migliore del precedente, altrimenti per cosa li facciamo, bisogna andare in crescere non in calare.
Due parole sulle moeche, prelibatezza esclusivamente della laguna veneziana.

Il sistema classico prevede che le moeche, che sono un tipo di granchi in fase di muta, quindi possono essere mangiati solo nei cambi di stagione, vengano messe in una bacinella, o bul per gli “sproti”, con un paio di uova leggermente sbattute; per regolarsi 500 gr. di moeche che sono circa una ventina, con due uova. A bacinella coperta, mettere la bacinella stessa in frigo per qualche ora, lo scopo è che le moeche mangino l’uovo sbattuto fino ad esserne piene, perciò più rimangono in frigo e più mangiano, regolarsi. Ciò fatto vengono fritte in modo tradizionale, quindi infarinate e messe direttamente nell’olio bollente.





Noi abbiamo applicato il sistema sbrigativo, o meglio abbiamo fritto senza la fase “uovo sbattuto”, lo scopo è stato quello di sentire maggiormente il gusto del crostaceo. Per friggere più croccante, prima d’infarinare, bagnare il pesce nella birra fredda, o nell’acqua gassata fredda, oppure se siete dei puristi usare acqua naturale fredda; il messaggio è basta che sia fredda. Non serve poi asciugare meticolosamente il pesce da friggere, basta che perda il liquido in eccesso prima di andare nella farina. Fare attenzione che l’olio sia caldo e soprattutto attenzione a non mettere troppo cose a friggere, raffredderebbero l’olio stesso, affondando per poi riemergere solo in seguito; in questa fase assorbirebbero molto olio per poi risultare “unte” e mollicce.


Nessun commento:

Posta un commento